venerdì 7 aprile 2017

Vincitori Come farfalle diventeremo immensità 4, premiazione a Forlì 25-4-17



http://www.comune.forli.fc.it/servizi/notizie/notizie_homepage.aspx


Siamo lieti di comunicare i risultati del concorso Come farfalle 4. Il coraggio del bene. Complimenti ai vincitori e grazie di cuore a tutti i partecipanti, ai giurati, ai volontari, alle associazioni e alle istituzioni (in particolare il Comune di Forlì e il Sindaco Davide Drei) che sostengono questa inziativa per il suo valore culturale e sociale. 

http://www.faraeditore.it/nefesh/coraggiobene.html
 



La premiazione inizia alle ore 9.30 del 25 aprile 2017 

con la premiazione dei primi classificati e degli alunni delle scuole da parte del Sindaco Davide Drei. La festa continua nel pomeriggio nei pressi del ristorante del Parco Urbano (al ristorante sarà possibile pranzare assieme a prezzo convenzionato, gli interessati sono pregati di dare l'adesione al giurato Enrico Medri medrienrico@gmail.com che forninrà ogni utile informazione) con la lettura delle motivazioni da parte dei giurati, i reading degli autori presenti e la performance L'incontro a cura della Minima Parte (con i poeti Massimiliano Bardotti e Stefano Cavallaro). Sarà disponibile in anteprima e a prezzo scontato l'Antologia Il coraggio del bene (copertina illustrata da Alessandra Placucci) e testo con le opere di tutti gli autori vincitori, selezionati e segnalati, v. classifica qui sotto). Per chi ama l'arte ricordiamo che ai Musei San Domenico di Forlì è in corso la Mostra Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia.


Opere votate e segnalate dai giurati della quarta edizione del Concorso Come farfalle diventermo immensità ideato da Guido Passini per ricordare Katia Zattoni (entrambi appassionati poeti e operatori culturali attivamente impegnati per il bene comune, prematuramente scomparsi a causa della fibrosi cistica). In giuria: Cristina Lega (presidente), Enrico Medri, Federica Fantini, Filippo Amadei, Francesca Abbiati, Gaetano Foggetti, Jennifer Ruffilli, Stefania Zanetti, Thomas Casadei, Vincenzo Capodiferro. Ecco la classifica della sez. Racconto (per quella dei poeti vedi farapoesia):
 



Racconti Primi classificati ex aequo

Il lampionaio


di Giovanni Giamboni (Porto Mantovano, MN)
 




[Arriva un momento, nella vita di tutti quanti, in cui ci si rende conto che i sogni sono inutili, che a questo mondo piace più chi vince di chi si diverte, che la bontà funziona davvero solo nelle favole e che a Mantova non si ordina il tè in birreria. In quel momento il neomaggiorenne Giovanni Giamboni era distratto nella realizzazione del fatto che quell’adesivo a forma di mucca non si sarebbe mai staccato dal muro senza lasciare tracce di colla, e quindi diciamo che il resto non è arrivato particolarmente in profondità.]

Una splendida favola, che sa trasmettere il suo messaggio con parole semplici e immagini chiare. La luce che brilla dentro ognuno di noi sa splendere anche tra le righe di questo racconto. Centra in pieno l’obiettivo e lo fa con dolcezza. (Francesca Abbiati)

Leggendo questo racconto ho pensato che il lampionaio sia un compito molto importante che spesso mettiamo da parte o addirittura non conosciamo. Dovremmo saper accendere spesso quella luce dei lampioni tra la gente affinché mai nessuno si dimentichi di averla… o in fondo al cuore o davanti a sé. (Federica Fantini)

“… e alla gente piaceva, perché era quella luce che a qualcuno mancava”. Dentro questo racconto ci ho sentito un po’ delle storie di Guido. La favola fatta per il bambino che è dentro ciascuno di noi La curiosità che ci spiega le cose semplici. (Enrico Medri)


La favola che rende fruibile a tutti con leggera dolcezza quei concetti che la filosofia grevizza di spocchiosa autorità. (Stefania Zanetti)

Per la morale profonda raccontata con parole di favola.
(Filippo Amadei)





La dottoressa Cavallero

di Gian Antonio Bertalmia (Carmagnola, TO)



[Sono un pensionato molto anziano (sono andato a scuola con Camillo Benso Conte di Cavour) e nella vita ho amato tanto le donne e le donne mi hanno dato tanto amore. Scrivo delle donne perché mi sono accorto che, alla mia età, scrivere delle donne fa bene al cuore!]

Per il bel racconto che dà occasione di rivincita anche alle storie che iniziano con fatti drammatici. La vita è imprevedibile e l’autore ha saputo raccontare il coraggio bel bene. (Cristina Lega) 

Avere che fare con il bene è una cosa seria. È un impegno una fatica una gioia e un azzardo. Ma forse più di tutto è una speranza di salvezza. (Enrico Medri)

L’amore di una madre senza esserlo mai stata. Il massimo.
(Gaetano Foggetti)

Con leggerezza e semplicità, l’autore/autrice immerge il lettore in un’atmosfera che sa di buono, fatta di gesti che parlano di vita. (Thomas Casadei)

Per la durezza del tema raccontata con la giusta sobrietà di linguaggio. (Filippo Amadei)





Racconto secondo classificato

Basta poco


di Angela Colapinto (Bologna)



[Sono a nata a Bologna, dove lavoro e vivo. Mi occupo per otto ore al giorno di stipendi, materia che non ha nulla a che vedere con la scrittura. Ho ripreso in mano questa mia antica passione da qualche anno e ne ho fatto più di un semplice passatempo. Mi capita spesso di perdermi nei miei pensieri e di ritrovarmi a inventare storie di cui sono la protagonista. C’è qualcosa di più divertente e creativo che immaginarsi la protagonista di tanti, diversi e infiniti racconti? Per me no. Non ricordo quando ho iniziato a farlo, forse è un’abitudine che ho da sempre e non riesco a immaginare quando smetterò. Forse mai. Mi piace giocare con la vita, con i ricordi e con le situazioni ma soprattutto con me stessa.]

I nonni sono capaci di farci sentire utili e apprezzati anche nelle piccole cose è una dote potente, che ci lega a loro di un affetto sincero e profondo Lasciandoci nella memoria la consapevolezza di un insegnamento fondamentale. Il rispetto. (Enrico Medri)

Per la precisione del linguaggio unita ad una grande chiarezza di sentimento. (Filippo Amadei)

Mi piace molto il finale. Nonostante la sofferenza che trasmettono le parole di questo racconto il finale mi ha fatto riflettere… basta poco per avere bei ricordi! Anche dai momenti più difficili della vita si possono cogliere quei sorrisi e quell’amore che ti rimarranno impressi per sempre e che potranno guidarti quando stai per perdere di nuovo la strada. (Federica Fantini)

Di questo racconto ho apprezzato in particolare la freschezza e la scelta di presentare la scena con gli occhi di una bambina. Questo semplice ricordo d’infanzia fa capire che davvero l’amore può tutto, può anche inventare un gioco e far germogliare la sofferenza di “bei ricordi”. (Francesca Abbiati)




Racconto terzo classificato

Insistere


di Ester Eroli (Roma)



[Ester Eroli è nata a Orte, provincia di Viterbo, da padre  sabino e madre abruzzese. Vive a Roma e lavora  nell’ufficio stampa della fondazione dell’ANCI, IFEL, nella piazza di San Lorenzo in Lucina nel cuore di Roma. Si è laureata in lettere alla sapienza, dopo la licenza liceale classica. Ama l’arte, la pittura, la musica, i viaggi, le mostre, i musei, colleziona cartoline illustrate e bambole di porcellana. Ha  scritto romanzi, racconti, raccolte di poesie, novelle, articoli. Ha ottenuto numerosi premi  e riconoscimenti letterari, tra cui il premio Wilde . Ha scritto in molte  riviste letterarie e opuscoli. Scrive su internet in numerosi siti.]

Storia di un’amicizia che si dimostra vera fino dai primi incontri e rimane tale fino alla fine. Un racconto ben scritto che ci ricorda come le avversità della vita inizino in tenera età… ma l’amicizia può condurre a un lieto fine. (Cristina Lega) 

L’ho letto tutto d’un fiato. Un racconto coinvolgente e trascinante che attraversa momenti della vita dall’infanzia all’età adulta. (Federica Fantini)

La forza delle parole, dell’esempio, dei gesti si condensano in una prosa che avvolge il lettore e lo porta a riflettere sul senso del rispetto e della dignità. (Thomas Casadei)




Racconti votati



Dunque una sfera di Subhaga Gaetano Failla (Follonica, GR)

[Sono nato a Scalea (CS) nel 1955. Insegnante laureato in Sociologia a Urbino. Vivo a Follonica (GR). Ho pubblicato saggistica sociologica. Racconti: Logorare i sandali (Aletti 2002), Il coltello e il pane (Aletti 2003), La signora Irma e le nuvole (Fara 2007). Con Fara sono presente in 3 x 2 (2006), Siamo tutti un po’ matti (2014), La mia sfida al male e Preghiera (e… (usciti entrambi nel 2016). Mie poesie in antologie in lingua inglese, tradotte in francese e tedesco: Zen poems (2002) e Haiku for lovers (2003). Ho collaborato con Orizzonti, Hazy moon (rivista inglese) e il blog Letteratitudine. Collaboro con La Masnada e il blog Narrabilando. Il racconto Tears of Joy, sulla “notte di fuoco” di Pascal, è inserito nel volume, a cura di M. Bazzano e J. Webb, Therapy and the Counter-tradition. The Edge of Philosophy (Routledge 2016). L’articolo Grace and Danger, su Pasolini, è stato pubblicato nella rivista inglese di psicologia umanistica Self&Society (Routledge 2016).]
 
Per le immagini vive e multicolori fuse insieme a formare una grande metafora. (Filippo Amadei)




Perché l’uomo è impotente? di Moira Zordan (Centro Arcobaleno di Arzignano, VI)


[Ciao, sono Moira e ho 31 anni. Si sa che la vita è breve… e io cerco di viverla giorno per giorno trovando la via più semplice per affrontare la giornata in armonia e in positivo. Durante il giorno ho tanti impegni, come giocare a pallavolo e lavorare in una casa di riposo ad Arzignano. Amo la mia famiglia e i miei due super nipotini. Spero di vincere questo concorso, perché ci ho messo impegno. Sono cose vere e scritte con il cuore.]



La tensione alla crescita è sempre piena di domande… accettare o non accettare la non centralità dell’ uomo è sempre uno scoglio enorme per tutti. (Stefania Zanetti)



La scelta tra il bene il male, le difficoltà della vita possono condurre a questo. È su questo che l’autrice ci porta a riflettere, un racconto breve che fa riflettere. (Cristina Lega)



Non ho dimenticato di Roberta Paganelli (Forlì)



[Sono nata e risiedo a Forlì. Laureata in Materie Letterarie, dopo aver insegnato, ho avuto la possibilità di dedicarmi alla ricerca, dapprima in ambito storico locale, poi in campo musicale e teatrale, con particolare attenzione alla documentazione inedita di noti cantanti romagnoli e di celebri compositori, quali Mascagni e Puccini. Ho pubblicato: La Magistratura dei Novanta Pacifici in Forlì (Castrocaro, Fr. Zauli 1989); Giuseppe Paganelli, tenore, compositore, impresario (Faenza, Edit 1998); Gea Della Garisenda, regina dell’operetta (Faenza, Edit 1999); Angelo Masini, il re dei tenori del secolo XIX (Forlì, Valbonesi 2004); Juanita Caracciolo, una fulgida e breve stella tra Puccini e Mascagni (Varese, Zecchini Ed. 2008); Ines Lidelba: la contessa soubrette (Forlì, Ed. Risguardi 2011); La Fonderia Paganelli di Forlì. Di padre in figlio sino al 1965 (Forlì, Filograf 2012 e 2013) Maria Farneti nel cielo di Puccini e Mascagni (Forlì, Ed. Grafikamente 2015.]


In questo caso il ricordo di una madre: chiaro, eterno, indelebile, venato di una sofferenza che solo il tempo sta lentamente stemperando. (Gaetano Foggetti)





Nato d’estate di Camilla Ugolini Mecca (Verona)



[Un po’ di anni fa, sono nata a Verona, dove vivo col mio bambino di 6 anni e dove faccio la Costellatrice Familiare. I ricordi delle mie prime scritture risalgono ai miei 8 anni. E da allora la scrittura ha continuato a visitarmi. Con Fara ho vinto un concorso con inserimento premio del racconto Il Paradiso è un cul-de-sac nell’antologia Pubblica con noi 2007.]

Uno stile visivo, che porta il lettore dritto sullo scenario della storia, tra polvere e detriti, senza scampo. Un bellissimo messaggio di speranza: la vita vince su tutto… e spesso, quando crediamo di salvare qualcuno, siamo noi stessi ad essere salvati. (Francesca Abbiati)





Un buon nodo al foulard di Gaia Facchini (Cinisello Balsamo, MI)

[Ciao, mi chiamo Gaia. Ho 15 anni e frequento il Liceo delle scienze umane B. Russell a Milano ma abito a Cinisello Balsamo. In questa breve autopresentazione mi piacerebbe parlarvi di cosa mi piace. Mi piace andare agli scout di cui sono membro da ormai quasi otto anni, mi piace veramente leggere e mi piace inventare storie anche se la maggior parte delle volte non le scrivo. Mi piace la musica infatti sto cercando di imparare a suonare la chitarra. Mi piace l’inglese e mi piace viaggiare. Con la mia famiglia viaggiamo molto, quasi ogni estate facciamo due settimane in posti diversi in Europa con un’altra famiglia, quella della mia migliore amica. Mia sorella sta facendo un anno all’estero con un associazione e penso che il mio testo lo invierò anche a lei. Mi piace la mia famiglia e mi piace stare con le persone a cui voglio bene. Mi piace recitare, frequento un laboratorio dopo la scuola il venerdì ed è una cosa che mi rende molto felice. Un’altra cosa che mi rende felice e mi fa sentire viva è “aiutare gli altri in ogni circostanza” come dice la legge scout ed è questo uno dei motivi per cui ho scelto di partecipare a questo concorso. L’altro è il consiglio della mia professoressa di italiano, Rosamaria Rita Lombardo, alla quale sono grata per avermelo fatto scoprire. Concludo con il dire che mi piace il caffè.]


Breve ma al tempo stesso intenso, il racconto parla al lettore di una quotidianità spesso dimentica e di gesti semplici che la squarciano e la illuminano di umanità. (Thomas Casadei)





Un sol passo di Rosanna Magrini (Montemarciano, AN)



[Sono nata ad Ancona e abito a Marina di Montemarciano. Laureata in Teologia, ho tenuto incontri di formazione spirituale e di preghiera nella mia Parrocchia e brevi supplenze di Religione nelle scuole della Diocesi di Senigallia. Sono consacrata e vivo in modo semplice la mia consacrazione in famiglia. Sin dall’adolescenza mi sono resa conto che scrivendo sapevo esprimere al meglio il mio mondo interiore di pensieri, emozioni e desideri. Ho scritto poesie ma non mi ritengo una poetessa. Nel mio primo libro inedito Le Tre Piume, racconto in modo metaforico il cammino di ricerca interiore di Dio Trinità nella fede, speranza e carità. Ho 52 anni e mi sento dire da diverse persone che sono rimasta una “bambina”: io lo prendo come un complimento e rispondo con un sorriso di gratitudine; in fondo, Gesù ha detto: A chi è come un bambino appartiene il regno di Dio.]


C’è bisogno ancora di brevi favole, che per giunta alla fine hanno quelle morali che da bambini ci restavano straordinariamente impresse. (Gaetano Foggetti)





Vivere la vita di Patrizia Peruffo (Sarego, VI)



[Sono nata a Lonigo (VI) il 23 novembre del 1978, risiedo a Meledo di Sarego (VI). Laureata a Verona in Scienze della Formazione nel 2010, da molto tempo frequento il CentroArcobaleno a causa di una depressione, o meglio, di un disagio di vita. Oramai sto meglio: infatti vivo in un appartamento con due ragazze del Centro qui ad Arzignano (VI). Confido in un futuro rientro a casa, in seguito alla conclusione del mio percorso riabilitativo-psicologico.]

Riflessioni sull’immensità della vita che ti portano a riflettere sull’essenza stessa della vita. (Cristina Lega)





Erano passate le nove di Luca Pari (Riccione, RN)




[Nasco (23 aprile 1984), vivo e m’innamoro a Rimini. Sguardo dolce e diffidente. Convinto sostenitore del metodo “Montessori”: ritengo che qualsiasi obiettivo debba essere raggiunto sempre attraverso l’analisi dei contenuti, in stretto parallelo all’esercitazione e alla sperimentazione. Seguo anche le ideologie del pensiero-laterale di De Bono: spesso le soluzioni migliori sono quelle che vengono scartate a priori. Attualmente lavoro come ICT Manager per una importante boutique del pesarese, in precedenza sono stato Senior ERP Consultant e Business Analyst, ho lavorato nel mondo del software per più di dieci anni e ho sempre apprezzato l’ecosistema Microsoft-Windows. Da diversi anni ho approfondito in prima persona l’uso dei dispositivi touch-screen, anticipando i tempi del mercato soprattutto nel settore mobile. Ho pubblicato il libro di informatica Dove sono le finestre?, il saggio breve sul coming-out Dalla 50 alla 42 e il racconto rosa Le lenzuola. Ho vinto il concorso “Keywords 2015” nella sezione tecnologia, con il saggio breve Zio ci facciamo 1 selfie? pubblicato poi dal gruppo L’Espresso nella collezione di eBook L’Espresso Plus.]

Le radici familiari restano sempre il nostro filtro di relazione col mondo. Se loro ci accettano noi ci accettiamo.

(Stefania Zanetti)






Racconto segnalato



Lo scoiattolo ferito di Karina Berlinschii (Trento)



[Mi chiamo Karina Berlinschii, ho 13 anni. Sono nata in Moldavia, a Chisinau (la capitale). All’età di 9 anni sono venuta qua in Italia, a Trento, insieme alla mia famiglia. La mia famiglia è formata dai miei genitori e da me; infatti sono figlia unica, però mi piacerebbe tanto avere una sorella. Da piccola, non avevo con chi giocare, per mia fortuna i miei genitori mi regalarono una bambola che era pure più alta di me; allora la credevo mia sorella e sembra strano, ma parlavo e facevo tutto con lei. Anche all’asilo me la volevo portare dietro, però non potevo, dal momento che era più grande di me e facevo fatica ad alzarla. Comunque alla fine mi divertivo e adesso a pensarlo mi viene da ridere. I miei genitori sono delle persone molto divertenti, ma allo stesso tempo civili e diligenti. In ogni momento mi fanno imparare qualcosa. Sono molto fiera di avere dei genitori così meravigliosi. Non potrei pensare ad averne migliori dei miei. Vado alla scuola “Giacomo Bresadola” e mi piace troppo la mia scuola, i compagni ed i professori.]

Un dolce racconto che parla di amicizia e del prendersi cura di. Scritto con stile semplice, chiaro è una bella favola.
(Cristina Lega)

Per la semplicità del linguaggio che accoglie il tema dell’amicizia vera che si incontra nella diversità. (Filippo Amadei)

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