domenica 16 ottobre 2016

Monte Guastanella: fu l’ultima dimora del Re Minosse?- VIDEO su InfoAgrigento

Scritto venerdì 14 ottobre 2016 18:57 da Commenta!
 
Video e intervista a cura di Roberta Barone 

Gli studi dell’archeologa palermitana Rosamaria Rita Lombardo ipotizzano l’antica sepoltura del re cretese Minosse nella viscere del Monte Guastanella, situato tra Santa Elisabetta e Raffadali- L’Intervista
Contemplato nella lista delle fortezze di Sicilia, il monte Guastanella sito in territorio agrigentino tra Santa Elisabetta e Raffadali, rappresenta un affascinante connubio tra storia, archeologia e mito. Candidato a sito naturalistico dell’Unesco, la montagna Guastanella- chiamata volgarmente Uastanedda o Vastanedda che letteralmente significa “città del re”- è stata nominata per la “Lista dei Monumenti Mondiali che Hanno Bisogno di Attenzione” grazie ai numerosi studi compiuti con determinazione e perseveranza dell’archeologa di origini palermitane Rosamaria Rita Lombardo, i quali ipotizzano l’antica sepoltura nelle sue viscere del re cretese mini Minosse.


Secondo il mito e le narrazioni di autori dal calibro di Diodoro Siculo, il re cretese Minosse morì proprio in Sicilia per mano delle figlie di Cocalo, le cosiddette Cocalidi. Giunto a Camico (antica cittadina sicana che la Lombardo identifica proprio nel territorio su cui si trova il monte Guastanella) per catturare Dedalo, Minosse fu ospitato da Cocalo e, tramite inganno delle sue stesse figlie, fu ucciso in una vasca da bagno. Come ci ricorda l’autrice del libro “L’Ultima dimora del Re- Una millenaria narrazione siciliana svela la tomba di Minosse” (Fara Editore), il corpo del sovrano fu poi sepolto in loco e gli fu eretto un duplice sepolcro: nella parte ipogea sotterranea furono deposte le spoglie, mentre nella parte superiore fu eretto un tempio in onore di Afrodite.
Sono diversi gli accademici e gli studiosi che sostengono le ipotesi, per adesso solamente avanzate, dell’archeologa Lombardo. Perfino il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è detto orgoglioso delle ricerche aventi ad oggetto tale patrimonio storico e archeologico che aspetta soltanto di essere “riscoperto”. Ma l’onore più grande riguarda l’interesse di Paolo Orsi, grande archeologo di origine roveretana che secondo la studiosa, in uno dei suoi numerosi viaggi in Sicilia, avrebbe proprio calpestato i terreni di Guastanella.
L’obiettivo dunque rimane quello di lavorare per la candidatura di Monte Guastanella a sito sotto tutela dell’Unesco. Già lo scorso si era tenuto a Santa Elisabetta un importante convegno che aveva portato l’argomento all’attenzione delle istituzioni locali e nazionali, con la presenza dell’ambasciatore Unesco Raymond Bondin. In occasione dell’ottava edizione de “I luoghi del cuore”- il progetto promosso dal Fai- il monte Guastanella ha ottenuto il numero maggiore di voti dai cittadini per i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare”.


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