Due mani per il Sud

di Vincenzo D'Alessio

Teresa Curcio e Vincenzo D'Alessio

Ieri sono state consegnate nelle mani della  professoressa Teresa Curcio, responsabile della Biblioteca Pubblica Monsignor Michele RICCIARDELLI, nonché Presidente della locale Pro Loco, le pubblicazioni inviate in dono dalla Casa Editrice FARA di Rimini.

Troppe bocche si riempiono al SUD delle parole “Cultura”, “Progresso”,  “Giovani”, ma pochissimi si ispirano ai valori lasciati con l’esempio di vita in favore delle popolazioni che vivono ed emigrano dalle terre del sole della nostra penisola.

L’uomo che ha lasciato sul finire degli anni quaranta la città natale per inserirsi nella comunità americana dove aveva educato migliaia di giovani nelle università statali è stato don Michele RICCIARDELLI.

Il suo sogno era iniziato nel 1981, quando è tornato dagli States per dare una mano a risollevare il luogo natale dalle crepe createsi con il sisma del 23 novembre 1980. La prima tappa fu l’insegnamento gratuito dell’inglese nella Biblioteca Civica, poi dotare quel luogo dei laboratori e delle pubblicazioni che permettessero ai giovani di arricchire le loro capacità.

Ma le forze oscure locali, che ancora dominano le terre del Sud, ostacolarono il disegno di chi aveva l’esperienza americana e lo allontanarono a forza da quello impegno.

L’uomo che sogna, però, non può essere fermato e questo le forze oscure non lo sapevano. Così don Michele si mise a regalare piccole enciclopedie, manuali tecnici, libri di inglese e copie della sua rivista FORUM ITALICUM, che il prossimo anno compirà il cinquantesimo della fondazione. Oggi la rivista è diretta dal chiarissimo professore Mario MIGNONE ed è un faro di cultura nel panorama mondiale.

Alessandro RAMBERTI ha raccolto il testimone di monsignor RICCIARDELLI e da quasi dieci anni continua a donare copie delle bellissime pubblicazioni della Casa Editrice che ha fondato alle biblioteche, alle scuole statali di ogni ordine e grado, alle persone che leggono, poiché la lettura è il primo riscatto per sentirsi liberi nelle terre assolate del Sud.