mercoledì 8 aprile 2009

Gli eroi silenziosi dei nostri giorni

di Vincenzo D’Alessio (Fondatore del Gruppo Culturale “F. Guarini”) nella foto a sinistra, a destra Simone D'Anna



Siamo nel 2009, fase critica del terzo millennio dopo la nascita di Gesù Cristo. L’Umanità sembra tornata ai tempi difficili della sua barbarie: sofferenze inaudite, soprusi inenarrabili, economie allo sbando. La Natura si ribella all’Uomo devastatore. Il pianeta azzurro si contrae e la vita sulla Terra si addensa di malattie inguaribili. Torna la lezione di Vico.
Tra tanti esseri umani simili a belve c’è ancora una specie, rara, vivente, che riesce a dare il meglio della sua Arte senza chiedere nulla in cambio: sono gli eroi silenziosi dei cupi giorni che viviamo. Persone molto comuni, senza nessuna forma appariscente, senza essere idoli televisivi o radiofonici. Nessuna forma di pubblicità se non l’operato silenzioso fatto di lavoro e continuità.
Questi strani personaggi sono i più odiati dai politici di ogni tendenza, destra, centro o sinistra. Sono gli uomini onesti che non si vendono per nessun prezzo. Sono temuti perché compiono il proprio dovere senza mercanteggiare e pagano, anche le loro famiglie, uno scotto economico notevole. Sono minacciati, beffeggiati, additati come emeriti fessi, se non addirittura dei poveri scemi.
Questi eroi comuni sono quelli che amano la propria terra natale, la città dove vivono, anche i figli degli altri; che lavorano offrendo in dono la propria Cultura che è alta, degna, significativa. Proprio di questo esempio vivente hanno paura i politici di oggi: meschini, laureati senza meriti, protetti da altri meschini, privi di una cultura viva che permetta loro di dialogare sullo stesso terreno con questi autentici eroi. Si assiste così allo scempio del territorio, alla mercificazione di ogni ruolo sociale, allo scambio: voto-posto di lavoro. Quando non si possono raggiungere risultati si chiede a qualcuno di toglierli dalla loro strada.
Non sono molti questi eroi quotidiani. Scrivono libri per documentare quanto accade sul proprio territorio: piccoli contributi culturali che svelano turpitudini che i politici locali (con tutti i servi che hanno intorno) perseguono di poltrona in poltrona. Non bisogna andare in parlamento per trovare questi esemplari: sono nascosti in ogni ente locale, in ogni ente pubblico, in ogni forma di organizzazione statale sul territorio nazionale.
Uno di questi eroi è Simone D’Anna di Montemiletto (AV). Lo potremmo paragonare a Saviano, a don Puglisi, a Giancarlo Siani e via dicendo. Meglio se lo paragoniamo a sé stesso e alle battaglie che sta conducendo per dare dignità alla sua terra natale e alle poche persone che lo seguono. Per un periodo è stato presidente della sede locale dell’Archeoclub d’Italia: sede poi chiusa per boicottaggio. Oggi è solo e da solo salva sul territorio reperti archeologici inestimabili, stupendi palazzi antichi, statue, lapidi. Egli stesso è uno scultore di talento. Non è un laureato. Vive del suo lavoro di dipendente statale. Ha una famiglia alla quale dedica tanto di sé.
Ma per la sua onestà è perseguitato. Deve sottrarsi a trabocchetti e pericoli. Deve difendersi dai suoi stessi conoscenti. Ogni giorno è una lotta. Ma l’archeologia ufficiale gli ha riconosciuto grandi meriti per le sue ricerche e la critica d’Arte gli riconosce abilità e maestria nell’uso dello scalpello. Solo chi comanda lo condanna perché non scende a compromessi. Non cammina “secondo le regole”.
A questi nostri eroi del famigerato Sud dell’Italia dedichiamo queste parole e il nostro sincero sostegno: viva la Cultura!

Aprile, 2009


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